PRESS: MAX COMMENTA TERRAFERMA TRACK BY TRACK |
Direttamente da Panorama.it, Max commenta l'album Terraferma, track by track. Credi - “Ogni generazione è convinta di essere migliore di quelle venute dopo, penso sia un modo per dare senso al passare del tempo e alla perdita della giovinezza. I ragazzi di oggi si sentono ripetere continuamente dagli adulti di essere fortunati a vivere in un’epoca che mette a loro disposizione mezzi straordinari e opportunità impensabili per le generazioni precedenti. Però questi tempi incredibili generano problemi inediti con i quali i giovani stanno faticosamente imparando a convivere per trovare la propria strada. Io dico che ci devono credere fino in fondo non dando retta a chi li sottovaluta”. Il mio secondo tempo - “Una canzone sulla seconda parte della vita, quella che inizia dopo il giro di boa dei quarant’anni con la dichiarazione d’intenti di dedicarsi solo a cose, persone ed interessi che contraccambiano la nostra profusione di energia, abbandonando al margine della strada tutto ciò che non ci da niente. Ma forse è anche una canzone sulle seconde occasioni, indipendentemente dall’età in cui si presentano”.Quasi felice - “Capitano momenti in cui ogni cosa sembra coperta da un sottile velo di tristezza; niente di veramente tragico, solo una nota malinconica che non ci permette di essere completamente e autenticamente felici. Poi però a volte è sufficiente osservare stupore, meraviglia ed entusiasmo negli occhi di un bambino per riuscire a riappropriarsi almeno in parte della straordinarietà della vita”. Terraferma - “La vita a volte assomiglia a una traversata oceanica senza bussola, senza radio, senza stelle, cercando alla cieca un porto sicuro che ci tragga in salvo dalla tempesta, la Terraferma”. Ogni estate c’è - “L’estate è la stagione che più mi riporta col cuore e con la mente alla giovinezza. La sensazione indescrivibile della fine delle scuole, le prime vacanze con gli amici, la Riviera Romagnola, il senso di libertà anche con pochi soldi in tasca”. A posto domattina - “A volte quando mi capita di uscire la sera nel weekend, mi guardo intorno e mi sembra che molte persone agiscano come se non ci fosse futuro, come se tutta la vita si svolgesse quella stessa sera e chi se ne frega del domani. Indipendentemente dall’età anagrafica, dalla classe sociale e dalla professione, è come se ci fosse un bisogno diffuso di stordirsi per rimandare a domattina il momento di fare i conti con la realtà”. Quello che comunemente noi chiamiamo amore - “Mi sono chiesto tante volte se la parola ‘amore’ non sia una di quelle usate più a sproposito di tutto il dizionario. Se ne parla continuamente, nelle canzoni, nelle poesie, nei film, nelle pubblicità, persino in politica. Più se ne parla e più il significato sfugge. Magari i sentimenti sono solo una reazione elettrochimica agli stimoli esterni, qualcosa che si è sviluppato nel nostro DNA per qualche oscura ragione evoluzionistica. Oppure sono proprio l’essenza di ciò che ci rende Esseri Umani”. Tu come il sole (risorgi ogni giorno) - “Sarà banale, ma spesso non ci si rende conto dell’importanza di ciò che si ha finché non lo si perde. O finché non ci si interroga seriamente su come sarebbe la vita senza. Anche nelle relazioni sentimentali a volte sarebbe utile allontanarsi per qualche ora o per qualche giorno per osservare se stessi senza il partner, per capire come sarebbe la vita in sua assenza”. Il tempo vola - “In una società competitiva come la nostra non è facile essere single sopra i 35 anni, specie se si è donne e se si sente l’inquietante rumore di sottofondo dell’orologio biologico. Una canzone che racconta ironicamente della pressione schizofrenica cui spesso sono sottoposte le donne del terzo millennio, tra l’agonismo della carriera, la necessità di perfezione estetica, la voglia di stabilità familiare e la competizione con le ragazze più giovani”. Sto bene qui - “Una storia d’amore a distanza, vissuta osservando le foto pubblicate su un social network da una donna cui il protagonista non ha il coraggio di confessare i propri sentimenti. La malinconia di osservare la vita degli altri attraverso un monitor, chiuso nella propria camera che da bozzolo rassicurante si trasforma in alienante prigione digitale”. Fiesta baby - “Il mio atto d’amore nei confronti della musica americana, un viaggio alla scoperta di alcuni dei luoghi e dei musicisti che più mi hanno emozionato”. Un omino incredibile (bonus track per iTunes) - “La chiamo Instant Song perché è una canzone nata in un attimo quasi per scherzo nel periodo in cui mio figlio zampettando in giro ha iniziato a rappresentare un serio pericolo per le canzoni non salvate con sufficiente frequenza sul computer su cui lavoro, e per l’incolumità di tutti i frequentatori della casa. Alla fine del brano sono riuscito persino a registrare la sua voce, impresa titanica data la sua velocità di movimento!” |