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PRESS: MAX SPIEGA TERRAFERMA ALLA STAMPA PDF Stampa E-mail

In modo che non vada persa la nostra poesia,
la nostra immensa e assoluta energia
e la silenziosa complicità
in mezzo alle urla del mondo.
Terraferma tra le onde dell'oceano,
soluzione e cura di ogni male.
Terraferma che i marinai inseguono
e che le stelle mi han fatto trovare
quando ero perso in alto mare.


Sono questi alcuni degli splendidi versi del testo della titletrack Terraferma. Ricordiamo che l'omonimo album sarà disponibile dal 16 febbraio. Qui è disponibile una recensione esclusiva per ConUnDeca.com. Grazie al video del backstage del nuovo video di Max, pubblicato su tgcom, siamo tutti riusciti ad ascoltare passaggi da Credi e, come detto, da Terraferma. Splendide! In ogni caso proprio dopo la recensione-anteprima postata in esclusiva da ConUnDeca.com, arrivano ulteriori notizie sull'ultimo album di Max...

Su Virgilio.it spiega che l'album rappresenta "un luogo d'approdo per me, ma di partenza per mio figlio" ed è pervaso da un velo di malinconia: "Guardo al futuro in modo moderatamente ottimista, con occhio cauto osservo il mondo che ci circonda" dice Max. "Nel nostro Paese i vecchi non vogliono mollare e così i giovani non si responsabilizzano mai, nemmeno alla mia età".

Warnermusic.it anticipa che, prodotto da Claudio Cecchetto e Pierpaolo Peroni, Terraferma si avvale di sound designer collaudati quali Claudio Guidetti, Sergio Maggioni e Roberto Vernetti. Il progetto grafico è di Paolo De Franceco Multimedia.it. È un disco sulla vita, in cui le canzoni fanno, come sempre, poesia sulla quotidianità. Musicalmente, elettronica e strumentazione tradizionale si fondono perfettamente mostrando nei suoni una rinata voglia di divertimento pop, echi anni ’80 e rock’n’roll.

"In fase di scrittura delle canzoni avevo già le idee abbastanza chiare sul fatto che in questo periodo non c’è un suono, c’è un mischione di sonorità, un po’ come i Black Eyed Peas!", racconta Max a rockol.it. "È un periodo di confusione e questo si riflette nella musica. Così ho voluto mettere insieme tante cose diverse, dai "Devo" che ho citato ne Il tempo vola a "Da da da da", all’ukulele, perché, come diceva George Harrison, non puoi fare un accordo su quello strumento senza che ti scappi un sorriso, al rock mainstream tipo Bryan Adams e Tom Petty. Insomma ho cercato di raccontare me stesso senza farmi troppe menate a pensare cosa fosse cool e cosa no!" Petty viene citato nell’attacco di Tu come il sole (risorgi ogni giorno), che riprende gli accordi iniziali di Free fallin’ (“Inizialmente volevo campionare quel brano, abbiamo chiesto il permesso, ma non ci hanno mai risposto”, spiega Max).

"La terraferma è un’utopia: la vita nell’oceano può essere più o meno tempestosa, ti danno strumenti per navigare, ma a volte imbarchi acqua. Ora sento di avere attraccato in un porto sicuro in cui posso dare a mio figlio gli strumenti per andare in mare e navigare. La terraferma è la serenità, che è qualcosa di incredibilmente difficile da trovare. Gli album, quando sono sinceri, sono una sorta di autoanalisi, in cui cerchi di darti delle risposte che sono più facili da trovare in una canzone." (rockol.it)